Una telefonata anonima

Atto Unico

” Una telefonata anonima “

La scena:
sono all’incirca le nove di sera in casa di Eric, massaggiatore quarantenne che ha viaggiato parecchio, non essendo professionalmente dipendente dalle diverse lingue, parlate nei luoghi dei suoi spostamenti…
Ora però è tornato alle sue origini e ha sviluppato anche un suo hobby particolare…
Squilla il telefono…

– Qui Eric Farbsten…
…(silenzio)
– Sono Eric…
…(silenzio)
– Guardi che non sono un cannibale!
…(silenzio)
– Mai stato e non lo sarò mai…
– Sì, lo so (risponde una voce femminile sottovoce e un po’ tremolante)
– Ah, bene, temevo che fosse un qualche fantasma
– In questo momento vorrei quasi esserlo!
– Beh, visto che non so con chi ho a che fare, infatti potrei quasi pensarlo…
– È forse un po’ tardi, disturbo?
– Per nulla, questo non è un orario da spiriti ma da bambini, per cui…
– Però mi vergogno…no, non per l’orario dei bambini…
– Questo è un problema suo, non mio…è perché mai?
– Perché mi permetto di telefonarle così, improvvisamente, anonimamente!
– Ma allora non mi potrebbe dire con chi ho il piacere di conversare?
– Per il momento preferirei di no, se questo non la disturba eccessivamente.
– Per ora no, dipenderà da ciò che mi vorrà dire…
– È proprio questo il punto, sono combattuta, da un lato vorrei dire, dall’altro non
oso, però sento di non poterne fare a meno…
– Bel problema, non la invidio…
– Guardi che non sto scherzando…
– Certo che no, non lo intendevo in modo ironico, anche se questa è una modalità che
mi è particolarmente simpatica…
– Sì, lo so!
– E come mai?
– Ho letto i suoi libri e me ne sono resa conto…
– Ah, capisco, si è anche resa conto che lo faccio forse per canalizzare la mia aggressività, per socializzarla?
– No, di questo no, come avrei potuto?
– Be’ non si sa mai e poi non conosco la sua perspicacia…
   (dopo un momento di silenzio)…il fantasma c’è ancora?
– Sì, ma non ci si potrebbe dare del tu?
– Per me non è un problema, tanto anonima per anonima…
(di nuovo un momento di silenzio)
– Mi piacciono molto i tuoi scritti!
– Come, tutti, li hai letti tutti?
– No, non tutti, ma molti…
– Sai, è una delle poche volte che qualcuno me lo dice, perché solitamente non mi si dice nulla, blackout!
– Che cosa vuol dire?
– In un certo senso “buio pesto”, per cui non so mai se piacciono o non piacciono,
anche perché ho la tendenza a seguire un po’ il detto germanofono che “nessuna
risposta è pure una risposta” (“Keine Antwort ist auch eine Antwort”) e lo interpreto
secondo la regola del bicchiere “mezzo vuoto”, se non “completamente vuoto”
– Non dovresti…non c’è ragione…con tutti quei contenuti significativi!
– Vorresti per caso incoraggiarmi?
– Sì, perché no?
– Questa è bella, perché mi è sembrato che d’incoraggiamenti ne avevi bisogno tu!
– Sì, ma per qualcosa d’altro…
(breve pausa, poi improvvisamente)…mi sono innamorata di te…
(prolungato silenzio di Eric)…offeso, ti ho scioccato?
– Ma no, ma no, ci mancherebbe…sono perplesso…non me l’aspettavo, è che
ti sarai innamorata di uno dei miei scritti…non di me…
– Sì, ma ci sei tu in quegli scritti, non è possibile diversamente ed è proprio di quel
qualcuno che mi sono innamorata…saresti tu…e nessun altro!
– Ma non mi hai neppure visto…
– Non importa, ti ho visto attraverso quei scritti…e poi qualche foto tua l’ho vista circolare sul web…
– Saranno delle vecchie foto…
– E se così fosse, anche invecchiando una tua certa espressione non l’avrai mica persa
strada facendo ed è proprio quella che mi ha sedotta…limpida, diretta, umana,
di una persona di cui ci si può fidare…e guarda che non ha nulla a che fare con mio padre,
con lui ho avuto un ottimo rapporto…sono passata attraverso un psicoterapia…quindi lo so…
– Ma forse mi stai idealizzando?…e la cosa mi preoccupa, perché poi alla prova dei fatti
sarai probabilmente delusa…
– Beh, quello lo vedremo, semmai sarà un problema mio…
– Ma…forse non solo…se poi mi innamoro di te?
(prolungato silenzio)
– Non scherzare, non è il caso…
– Ma non sto scherzando…potrebbe succedere…
(altra pausa)
– Sarebbe bellissimo, ma lo pensi veramente?
– “Amor a cor gentile ratto s’apprende”, credo disse il Poeta, anche se magari intendeva
pure qualcosa d’altro, come al solito…
– Sarà, ma di questo, se vuoi, ne parleremo un’altra volta perché ho notato che ne hai
ripetutamente accennato nei tuoi testi, anche se in un altro modo, senza citare
esplicitamente quel verso…
– Caspita, vedo che hai letto seriamente…
– Che cosa credevi, che mi innamorassi così gratuitamente?…
(altra pausa)…e poi non ti fa piacere, non l’hai desiderato,
con tutto ciò che traspare dai tuoi scritti?
– Sì sì, certo¸ soltanto che non so con chi ho a che fare…per ora mi rendo conto che hai una bella voce, limpida, morbida, giovanile, che sei indubbiamente intelligente, perspicace, che hai investito molto…
– Grazie!
– …ma per il resto…
– Capisco, hai ragione, ma al resto possiamo porre rimedio e ti posso dire che non sono brutta, non sono mal fatta, esercito una professione seria, stabile a carattere sociale, non ho legami particolari e sono una persona trasparente, sincera e leale.
– Olà, che bel annuncio pubblicitario…ma tu sai indubbiamente che sono tutte qualità rassicuranti e valide, ma non fanno una relazione, soprattutto sentimentale, esiste la famosa “chimica”…!
– Sì lo so, ma come hai accennato volevo rassicurarti, soprattutto che non sono semplicemente una farfallina piacevole, superficiale e magari un po’ isterichetta.
– Questo non l’ho minimamente pensato e credo che, come lo hai detto, a questo possiamo porre rimedio, concretizzando un po’ il discorso.
– Vale a dire?
– Ma ci si potrebbe incontrare, basta che tu mi dica dove e quando, d’altronde dove abiti?
– A Liustal
– So dove si trova e potrei venire a prenderti, magari ceniamo insieme e così avremo occasione di conoscerci un po’ più da vicino.
– Va bene, con piacere, ma non a Liustal.
– Problemi particolari?
– No, ma sono un po’ dei paparazzucci…non mi piace essere spaparazzata!
– Carini i termini…
– Non li trovo particolarmente carini, ma mi sono venuti lì per lì a partire da…
– Sì, ho capito…è un po’ così in tutti i villaggi…allora?
– Tra Liustal e Sempten c’è una cappelletta e ci si potrebbe trovare lì.
– Va bene, la conosco, carina…e poi ha un portichetto che protegge dal maltempo…quando e a che ora?
– Domani sera, ti andrebbe alle nove?
– Certo, ci sarò
– Buona notte e grazie, non sai quanto ti sono grata…
– Come mai?
– Potevi tagliare corto o rifiutarmi in partenza, per me sarebbe stata una vera bastonata e invece mi hai accolta più o meno come m’immaginavo che tu fossi: aperto, disponibile, generoso!
– Sappi che mi ha fatto molto piacere sentirti, buona notte…fantasma!
– Notte, cannibale!
(Eric sente il suono del telefono però prontamente riappeso, come per evitare un ulteriore scambio di parole che stavano degenerando!)

*          *          *

So long, I am around…

Fine della scena unica


About the Author

Beni Sascha Horowitz
Nato e cresciuto a Lugano (Svizzera, per chi non lo sapesse c'è anche una Lugano in Italia), ho studiato a Ginevra musica, psicologia e psicologia del lavoro (efficiency), pedagogia e pedagogia curativa. Ho praticato a Basilea e Lugano psicologia clinica e psicoterapia di tipo psicodinamico (avendo seguito un "Training psicoterapeutico) , ma indipendentemente da "Scuole", all'interno di Servizi Medico-Psicologici. Ho partecipato ai Corsi per Adulti in tanto quanto animatore di alcuni corsi tra il quali il Tai Chi Chuan, Rileggiamo Dante, I Miti del passato e l'uomo moderno, Il Diario personale creativo, Alla ricerca della propria identità, Psicologia e vita quotidiana, ecc. Sono rimasto sensibilmente influenzato dal Taoismo cinese e dallo Zen giapponese, senza pertanto diventare un "fedele seguace". Ho iniziato i tentativi di scrittura dopo il pensionamento. Ora sto cercando di proporre poco a poco alcuni miei scritti... Per eventuali chiarificazioni, sono raggiungibile tramite l'indirizzo e-mail: [email protected]

Be the first to comment on "Una telefonata anonima"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*